Studi di settore. Siamo al capolinea? Non è detto. Nelle scorse settimane, nei corridoi, del parlamento italiano, si è tanto discusso della loro abolizione. Uno strumento fiscale che ha riguardato oltre 3milioni e mezzo di contribuenti. Una platea davvero grande e variegata. In totale sono stati 2014 gli studi di settore che hanno interessato circa 600mila società di persone, altrettanti enti e societù di capitali ma soprattutto oltre 2 milioni di persone fisiche.
Studi di settore addio, ecco gli indici sintetici di affidabilità
Chi si aspettava un taglio drastico, rimarrà certamente deluso. Gli studi di settore cambiano solamente nome. O quasi. Dopo mesi di lavoro nella commissione bilancio, finalmente i tanto discussi studi di settore, sembrano appartenere al passato. La transizione avverrà solo dal prossimo anno ma, intanto delle novità sostanziali ci sono. Come annunciato nelle scorse settimane, vengono introdotti nel nostro sistema gli indici sintetici di affidabilità. Abbreviato, ecco gli “Isa”. Saranno operativi in questo anno solare, nel 2017 quindi, e riguardano un milione e mezzo di contribuenti. In totale fino ad oggi sono stati pubblicati circa 70 Indicatori sintetici di affidabilità. La platea è sempre la stessa ma cosa cambia in sostanza rispetto al passato?
Dall’Agenzia delle entrate, fanno sapere che si tratta di uno strumento che in maniera semplice ed immediata darà la possibilità ai contribuenti di capire se sono affidabili o meno con una scala da zero a dieci. I comportamenti fiscali saranno confrontati con degli indici statistico – economici che, in maniera trasparente evidenzierà la correttezza delle proprie azioni. Il meccanismo con cui tutto ciò avverrà entrerà a breve a pieno regime. La stessa Agenzia delle Entrate ha comunicato che presto ci saranno delle novità. Dopo Jobs Act, Partite Iva e smart working, ecco un’altra novità in tema fiscale.
Una novità che, perlomeno, sembra che si sia semplificata la normativa. Tuttavia, prima di esprimere giudizi, bisognerà attendere l’effettiva entrata in vigore. Sperando che non ci sarà qualcuno che rimpiangerà gli studi di settore. Sarebbe il colmo!