Politica Estera, questa sconosciuta. Negli ultimi mesi gli scenari internazionali hanno subito una serie di nuove linee politiche. Ad avvantaggiarsi di tutto il premier russo Vladimir Putin. Il nome fa già paura di suo. Vlad era il conte Dracula del romanzo di Bram Stoker. Ironia a parte, la politica sembra innamorata del russo dallo sguardo di ferro.
Nel discorso di insediamento lo stesso Donald Trump aveva aperto le porte della Casa Bianca alla Russia, un partner strategico per la crisi del medio oriente. Tale apertura ha segnato un cambiamento nelle strategie di politica estera dell’America.
Ma non è tutto anche nella nostra amata Italia c’è qualcuno che vuole strizzare l’occhio alla Russia. Che sia il vecchio amico di Putin Sivio Berlusconi? Ma no. Il nuovo corteggiatore di Vladimir è Romano Prodi.
L’ex Presidente del Consiglio Italiano (che nel suo mandato non si è dimostrato filorusso ndr) ha addirittura proposto, in un intervista apparsa su “La Stampa”, di togliere le sanzioni al buon vecchio amico russo.
Ci potete scommettere che nelle prossime ore anche Silvio Berlusconi rievocherà la sua personale amicizia e anche Beppe Grillo. Quest’ultimo pare che in più di un’occasione abbia elogiato il premier russo.
Cosa c’è che non funziona?
Apparentemente ci sono dichiarazioni d’amore, nella sostanza un ragionamento, forse sensato c’è. L’Europa non ha un’identità. Non ha nemmeno un politica estera comune ed è legata troppo ai mal di pancia di Francia e Germania e quindi per lo stesso Trump non è un partner strategico. Troppo debole. Tra l’altro pare che la prossima ad uscire dall’Europa sarà proprio la Germania. Un certo malessere all’interno della nazione, porterebbe, in futuro ad uno scenario di questo tipo. Troppa nostalgia dei bei tempi in cui il cancelliere tedesco ed il Presidente Americano andavano a braccetto.
Riallacciare i rapporti con Putin prima di Trump renderebbe più appetibile l’amicizia dell’Europa. Un’amicizia che servirebbe, a “decidere” le sorti del medio oriente. Un territorio dilaniato dalle guerre ma ricco di risorse naturali. Un business quindi da sfruttare e “da dividere”.
Ecco perché tutti sono innamorati di Putin.