Nord Corea. Allerta massima. I test degli scorsi mesi ordinati dal “venerato” Kim Jong-un sono solo l’antipasto di quanto accadrà nei prossimi mesi. Le ambizioni belliche sono finalizzate a qualcosa di più grande. Qualcosa che potrebbe stravolgere gli equilibri mondiali. La Nord Corea sta lavorando alacremente ad una bomba atomica in miniatura a lunga gittata. Un ordigno bellico che, secondo la corte celeste nordcoreana, renderà la nazione la più temuta del medio oriente.
Nord Corea: qual è il vero obiettivo?
Lo scorso anno dopo l’ennesimo test, Kim Jong-un ha ammesso che “siamo all’ultimo stadio dei preparativi per il lancio”. Il lancio verso dove? Secondo i ben informati l’obiettivo dichiarato sono le coste americane. Tanto ben fondate pare siano le informazioni che il quartier generale del Pentagono ha attivato i suoi radar.
Se la Nord Corea, rispettasse la sua tabella di marcia, il prossimo test sarebbe verso l’Alaska ed è proprio per questo che i radar sono costantemente accesi. Si dice addirittura il lancio possa essere imminente.
Come scongiurare il pericolo?
Negli scorsi mesi, ci sono stati diverse sanzione dirette verso la Nord Corea ma ciò non ha fermato Kim “il maresciallo”. 65 test nucleari negli ultimi 15 anni sono tanti. E lo stesso Trump si era reso disponibile nel colloquiare con i nordcoreani. Alleanza o Strategia? Chissà. Il problema è serio. Anche perché la smania di grandezza dell’imperatore, maresciallo, venerabile nordcoreane sono immense. Chi potrebbe sfilargli l’idea di colpire gli Stati Uniti?
In pratica nessuno. A meno che l’America si allei con la Cina e, con azioni drastiche, ovvero una guerra tanto cara agli americani, liberare finalmente il paese dalla dittatura per porlo sotto il controllo dei nemici-amici cinesi. Facile a dirlo, difficile da metterlo in pratica. La Russia starà a guardare?
Il risiko delle alleanze passa in secondo piano. Oltre al rischio attacchi c’è anche un rischio umanitario. Ci sono 120mila circa sciagurati, avversi al regime che sono in regime di lavori forzati e che muoiono nei lager nordcoreani.
Se la minaccia attacco non sembra preoccupare, la situazione umanitaria dovrebbe scuotere la sensibilità dei “grandi” del mondo. O no?