“Ciò che chiamiamo caso non è e non può essere altro che la causa ignorata di un effetto noto”. Abbiamo scomodato il filosofo francese Voltaire per parlare di gestione aziendale. Spesso nell’attività quotidiana dei manager, analizzare i dati e interpretarli è fondamentale per la corretta gestione aziendale. Non tutti sanno però che alla base di queste analisi c’è una figura molto importante, ovvero quello del Controller. Nelle aziende moderne, l’area “Controllo di Gestione” è diventata fondamentale. Serve ad indirizzare l’azienda ed i manager verso importanti e ponderate decisioni. Tale ente, all’interno delle medie e grandi aziende, in passato è stato fortemente sottovalutato. Non a caso, ci sono state, soprattutto in Italia, grandi crisi aziendali, spesso, con conseguenze fatali per la vita dell’azienda.
Dal Contabile al Controller, come si è evoluta la professione
Fino ai primi anni ’90 non esisteva nelle aziende italiane un ufficio che si occupasse di analizzare il corretto andamento aziendale. Esisteva l’Amministrazione Aziendale. Quest’ultima era un’area, prettamente chiamata “ragioneria”. I contabili registravano fatture, verificavano i prezzi unitari delle stesse, tenevano i libri contabili in ordine. Inoltre, realizzavano scritture in partita doppia e, nelle aziende più evolute, realizzavano a fine anno un bilancio di esercizio più o meno civilistico. Una schiera di ragionieri popolavano questi uffici. La contabilità doveva essere masticata a menadito. Con l’avvento dei sistemi informatici, il lavoro del contabile si è semplificato sempre più. Si pensi alla contabilità di magazzino o al libro cespiti. Tutto è diventato più automatizzato. Pur sempre di lavoro contabile si trattava! Le analisi di bilancio venivano realizzate a fine anno. Esse si limitavano ad un commento al risultato d’esercizio appena realizzato. Ovvero nei mesi successivi all’anno di riferimento. Troppo tardi per qualsiasi tipo di action plan.
Crisi aziendali e analisi tardive
In un contesto in cui le varie crisi economiche hanno piegato i vari sistemi industriali, è sorta la necessità di realizzare dei bilanci infra-annuali. Tuttavia, anche questo non è risultato essere efficace per la corretta gestione aziendale. Analizzare un fenomeno dopo mesi dal suo verificarsi è un semplice prenderne atto. Nessuna azione correttiva di stampo manageriale poteva essere posta in essere. Si è passati così alle chiusure contabili mensili. Di cosa si tratta precisamente? Di un flash sull’andamento aziendale con cadenza mensile. In questo contesto la figura del contabile iniziava ad avere una prima evoluzione. Per poter predisporre un bilancio, seppur gestionale, mese per mese, bisognava scindere la funzione prettamente contabile da quella di reporting. Nascevano figure molto più gestionali. Con esse, inizia a prender forma un sistema embrionale di Controllo di Gestione. Seppur limitato alla reportistica. I manager aziendali,sia a livello di stabilimento ma anche a livello di divisione o di head quarter (a seconda della grandezza dell’azienda) hanno iniziato ad effettuare azioni di Corporate Governance più efficaci.
Il Controller da Amministrativo a Manager
Col passare degli anni il Controllo di Gestione si è evoluto. Basti pensare che a metà anni ’90 era fondamentale non solo avere un bilancio gestionale mensile ma anche fondamentale analizzare le varianze rispetto ad un budget realizzato l’anno precedente. Si inizia a parlare di Business Plan (Budget Pluriennali). Qualche anno più tardi di forecast (ovvero di budget rivisti nell’anno di riferimento in corso). Le analisi dei Controller sono diventate sempre più accurate. I sistemi informatici si sono evoluti e, quindi il controller a livello di Stabilimento (Plant Controller), a livello di head quarter (Senior Controller) sono diventati sempre più importanti. Una decisione aziendale prima di essere presa, passa dalle analisi e dai meeting con i controller. Tutte le aree aziendali sono sotto “la governance” del Controller che è diventato così “la bussola” delle decisioni strategiche aziendali.
Il Controller è un manager a tutti gli effetti
Nelle aziende moderne, la figura del controller, a tutti i livelli industriali è assimilabile a quella di un manager. Nei contesti industriali dove si pratica anche la Lean Manufacturing questa sovrapposizione tra manager e controller è molto marcata. Si pensi ad un’azienda mediamente strutturata. Le funzioni aziendali più importanti sono il Plant Manager (capo officina o direttore di stabilimento), HR Manager (Il vecchio responsabile delle risorse umane) ed il Plant Controller. Quest’ultimo governa sistemi di Business intelligence (BI) che, consultati dai manager aziendali sono le fondamenta delle strategie aziendali. Il controller e, ai livelli più alti il CFO (ChiefFinancial Officier), è il manager che analizzando i risultati aziendali riesce ad indirizzare le scelte. Esso governa i processi aziendali. Non solo contabilità industriale ma anche perno delle decisioni strategiche.
Un manager fondamentale per le strategie aziendali…
Il moderno controller riesce a percorrere tutto il ciclo della vita aziendale. Dalle possibili acquisizioni o ristrutturazioni aziendali(processi di Merge & Acquisition), alla strutturazione di un corretto sistema di pianificazione e controllo fino alle analisi mensili annuali. Passando, inoltre, per la redazione di piani mensili (Outlook), infrannuali (forecast), piani annuali (budget), pluriennali (Business Plan), all’analisi dei magazzini, della produzione e del cash-flow fino ad analizzare gli scostamenti industriali. In questo modo riesce ad indirizzare, anche tramite strumenti di Business Intelligence, i manager aziendale verso corrette decisioni.
…e per diventare un’impresa di successo!
Una figura di questo tipo, di carattere sicuramente manageriale, è fondamentale nell’azienda moderna. Al fianco ad un buon direttore di produzione, o ad un Amministratore Delegato, ci deve sempre essere un’altrettanto manager capace che prende il nome di controller (o Senior Controller).
Il Controller, il nuovo fondamentale manager aziendale, parafrasando Albert Einstein, è quello che “vi permette di imparare e comprendere le regole del gioco e poi giocare meglio di qualunque altro”.